Basta un fischio… per fare una lingua

Un raro surrogato della lingua spagnola, composto soltanto da fischi, mostra la grande flessibilità del nostro cervello.

Di fronte a una bella ragazza che passa. Per chiamare la palla durante una partita di calcio. Per mostrare disapprovazione o criticare un'artista. O per fermare una macchina che passa col rosso. Anche il fischio può diventare un mezzo di comunicazione, sebbene limitato.

Non è così a La Gomena, una delle isole Canarie, dove si parla una lingua, il silbo gomero, costituita da 4 consonanti, altrettante vocali e più di 400 vocaboli articolati esclusivamente con… fischi.

Lo utilizzano i pastori che abitano nell'isola per parlarsi a grande distanza: per intensificare il fischio, introducono due o tre dita in bocca o si servono delle mani come megafono. E con regole grammaticali e fonetiche sviluppano veri e propri discorsi, a differenza nostra che al massimo riusciamo ad associare al fischio – generico- un solo concetto.

La singolarità del silbo ha attirato l'attenzione di alcuni ricercatori che hanno studiato il cervello dei pastori "fischiatori". Hanno così scoperto che il modo con cui il cervello organizza e riconosce questi sibili è molto simile a quello utilizzato per comprendere altre lingue. Quantomeno dal punto di vista "cerebrale", si tratta di una lingua a tutti gli effetti.

 http://www.focus.it/Scienza/notizia/Basta_un_fischio_per_fare_una_lingua.aspx 

La manipolazione secondo Chomsky

filosofia

Le 10 Strategie della Manipolazione

DI NOAM CHOMSKY

Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media. E' molto interessante notare come ricerche fatte in maniera indipendente fra di loro possano portare agli stessi risultati finali. Per evidenziare queste analogie abbiamo applicato nel testo seguente alcuni link presi dai nostri approfondimenti su "Come si Controllano le Masse nei Paesi Democratici".

 

1 – La strategia della distrazione 

L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consistenel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali.

2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione 

Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3 – La strategia della gradualità 

Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

4 – La strategia del differire 

Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini 

La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno.

6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione 

Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo.Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti.

7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità 

Far sì che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori".

8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità 

Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti.

9 – Rafforzare il senso di colpa 

Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire.

10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca 

Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le
conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Tratto da http://eccocosavedo.blogspot.com


 

MIGRAZIONI

<!– 19-12-2010
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Le cose che non ho detto

di: Azar Nafisi / editore: Adelphi, 2010

traduttore: Ombretta Giumelli – traduzione dall'inglese

 

Indice dell'articolo

pag. 1 Nota del Traduttore

pag. 2 Nota del Redattore

 

Nota del Traduttore

Sono in Brasile quando ricevo da Dori Agrosì l'invito a scrivere una Nota del Traduttore per Le cose che non ho detto di Azar Nafisi.

Non ho qui con me il libro né i miei appunti, quindi scorro velocemente gli articoli e le recensioni che trovo su internet e subito mi balza all'occhio una cosa… la solita cosa: il nome del traduttore non è mai citato, a differenza di altri dati quali prezzo e numero di pagine, evidentemente considerati più importanti. Ancora una volta provo un senso di rabbia e di delusione.

Lavoro da trent'anni e mi rammarica dover constatare che troppo spesso l'opera del traduttore non venga riconosciuta come indispensabile e imprescindibile.

Vero è che per fare una buona traduzione dobbiamo renderci invisibili per dare al lettore l'impressione, o persino l'illusione, di attingere alla fonte originale, ma ciò non significa che anche il nostro nome resti invisibile!

 http://www.lanotadeltraduttore.it/cose.htm?n_page=1 

L'agenzia di Formazione E-Form, insieme all' Associazione culturale "Testimonianze" e alla Saffe Fotocomposizione organizzano (nell'ambito di un progetto approvato dalla Provincia di Firenze) un CORSO DI GIORNALISMOper adulti italiani e stranieri domiciliati in Italia, di prima o seconda generazione.

SCRIVERE INCONTRARSI COMUNICARE (S.I.C.)  è il titolo del Corso a cui è possibile iscriversi gratuitamente entro il 14 Gennaio 2011 per chi sia in possesso dei requisiti previsti dal Bando (v. depliant in allegato) ed abbia compiuto 18 anni di età.

Bando e modalità di iscrizione sono consultabili sui Siti: http://www.eform.it/sic e http://www.testimonianze.org

Per coloro che abbiano frequentato regolarmente il Corso è previsto il rilascio di un attestato di frequenza.

Vi preghiamo di aiutarci far conoscere la notizia a quanti, soprattutto fra i giovani, gli studenti e gli immigrati di prima o seconda generazione, potessero esserne interesssati. 

testimonianze.org

 

Die Stilisierung von Türkendeutsch im Film und das Problem der Synchronisation ins Italienische"

 

by Christine Heiss (University of Bologna)

 

(The paper discusses the problems arising when German multilingual films are dubbed into Italian, and tries to shed light on the different sociolinguistic reality in Italy as well as on the different attitudes in the Italian film industry concerning the use of immigrant’s ethnic

variants.)

 

http://www.intralinea.it/volumes/ita_more.php?id=902_0_2_0_C 

Association of Translation Companies

CALL FOR PAPERS

The ATC Annual Conference will be held on Friday, 23rd September 2011 at the School of Oriental and African Studies, University of London.

The Association welcomes submission of ideas for papers to be presented at the meeting.  Please forward a summary of your suggested paper to: generalsecretary@atc.org.uk

With best wishes for Christmas and the coming New Year.

General Secretary

Association of Translation Companies

Suite 24, 6th Floor New England House

New England Street

Brighton BN1 4GH

Tel: +44 (0) 1273 676777

Fax: +44 (0)845 582590

Web: www.atc.org.uk 

La direzione artistica della Galleria d'Arte Nuovartesegno presenta

l'inaugurazione della mostra sabato 18 dicembre 2010 alle ore 18:30

Catalogo sfogliabile online

della mostra visibile qui

Klaus Karl Mehrkens

Presenze in terra umbra

a cura di Enzo Santese

18 dicembre 2010 – 20 febbraio 2011

Sede espositiva:

Galleria d'Arte Nuovartesegno

Palazzo Scaini

Via Gervasutta, 29 – 33100 Udine

Tel e fax: 0432 512642

www.artesegno.com

artesegno@artesegno.com

orari: dal martedì al sabato

10.00 – 12.30 / 16.00 – 19.30

Vi aspettiamo numerosi nel nostrosito WEB

e nella NUOVA SEDE in Palazzo Scaini – Via Gervasutta 29 – Udine

Tel. 0432.512642

La direzione della Galleria d'Arte Nuovartesegno  

La fretta

Se stà a fà sera e nantra giornata de lavoro se n'è annata:

c'ho l'ossa tutte rotte, la capoccia frastornata.

Cammino senza prescia, tanto, che devo fa?

Si torno a casa me tocca pure sfacchinà!

Sur viale del tramonto me fa l'occhietto er sole,

e dopo nà giornata a dà i resti a chi li vole,

l'osservo m'bambolato, come fosse, nà visione.

Me fermo lì a guardallo, ma chi l'avrà inventato?

È bello forte, nun l'avevo mai notato!

Sempre a combatte, sempre appresso a tutti i guai,

splende splende, ma nun m'o godo mai.

È robba che co quell'aria bonacciona e rassicurante,

riuscirebbe a fà sentì amico ogni viandante.

Stà palla arancione m'ha messo pure arsura, ma, ahò!

Nun so mica nà monaca de clausura!

E allora ò sai che nova c'è? Io nun c'ho più fretta

e me butto drent'ai meandri dè nà fraschetta.

Con le zampe sotto ar tavolino,

e in compagnia dè n'ber fiasco de vino,

me guardo intorno soddisfatto,

finalmente ho smesso de sbrigamme come un matto!

E mentre er Cannellino m'arriva ar gargarozzo

Rido cò n'amico e ordino nantro litrozzo.

La vista me se annebbia ma non la mia coscienza

che se mette a riflette sull'umana esistenza:

a che serve stà sempre a core pè tutte le raggioni

si so quasi sempre rotture dè cojoni!

CLASSICA ORCHESTRA AFROBEAT

LUNEDI' 20 DICEMBRE

TEATRO COMUNALE RUSSI – RAVENNA

In programma il 20/12/2010

Registrazione dal vivo del disco e dvd "Shrine on you"

FELA KUTI GOES CLASSICAL

E' un' idea decisamente originale, che ha trovato nel batterista romagnolo, residenza Russi cittadinanza cosmopolita, Marco Zanotti il suo ideatore e fulcro.

L' idea è quella di rendere omaggio ad uno dei più innovativi musicisti della seconda metà dello scorso secolo, il nigeriano Fela Anikulapo Kuti inventore del cosidetto suono afro beat, una geniale unione del funk americano con i ritmi africani, attraverso una rielaborazione fatta assieme ad un vero e proprio ensemble classico dei suoi brani.

Che erano lunghissime escursioni ipnotiche ritmiche, incendiare nel ritmo quanto minimali nell'espressione. Unite a testi politicamente esplosivi, una Repubblica auto proclamata dallo stesso musicista che aveva circa 12 mogli al seguito, gli avevano creato un' ostilità feroce da parte del governo nigeriano che lo combattè in tutti i modi più violenti e repressivi , rendendolo un' icona delle lotte di liberazione del continente africano.

Serata speciale perchè il concerto verrà registrato per la pubblicazione di un dvd intitolato Shrine on you. Fela goes classic.

Ecco la formazione che si esbirà:

Alessandro Bonetti   violino, mandolino

Anna Palumbo  percussioni

Cristiano Buffolino  percussioni

Cristina Adamo   flauto

Elide Melchioni   fagotto, ocarina

Francesco Giampaoli   basso, contrabbasso

Marco Zanotti  batteria e direzione

Rosita Ippolito   viola da gamba

Silvia Turtura   oboe, corno inglese

Tim Trevor-Briscoe  clarinetto Valeria Montanari clavicembalo + ospiti

Fonica Duna Studio

Riprese video Catia Tramacere, Giulia Torelli

Luci Valeria Nasci

 

Inizio concerto ore 21.15 _ Apertura biglietteria ore 19.30 

Biglietto unico 8 euro

Per info: classicafrobeat@gmail.com 

ACADEMIA BELGICA

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Nell’ambito della mostra CoBrA e l’Italia presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Ernest van Buynder terrà una conferenza

giovedì 16 dicembre 2010, alle ore 18.30, sul tema

« L’homme de Tollund de Serge Vandercam: Un passage par la terre »

 

La conferenza avrà luogo a Roma, presso l’Academia Belgica, via Omero, 8.

 

 

  Il Direttore dell’Academia Belgica, Walter Geerts,

  

Inviti Academia Belgica

Academia Belgica

Tel. 0039-06-20-39-86-305

Fax. 0039-06-320-83-61

E-mail: info@academiabelgica.it