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• 27-28/09/2019: Convegno internazionale –“Bruegel e l’Italia”
English version / Program
Nel 2019 si commemorano i 450 anni dalla morte di Pieter Bruegel il Vecchio, avvenuta a Bruxelles nel 1569. Per celebrare questo maestro del Rinascimento europeo, l’Academia Belgica, i Musée Royaux des Beaux-Arts del Belgio e l’Università degli Studi di Genova hanno organizzato un convegno internazionale intitolato “Bruegel and Italy / Bruegel e l’Italia”.
Bruegel è noto soprattutto per le sue scene paesane e invernali, che sono diventate immagini archetipo dei Paesi Bassi, anche se in realtà i suoi capolavori superarono la dimensione locale, come ben dimostrano i suoi paesaggi, in cui ricorre il ricordo del paesaggio roccioso alpestre che egli ebbe modo di osservare durante i suoi viaggi per e dall’Italia. L’artista raggiunse la Penisola intorno al 1552 e il suo soggiorno durò circa due anni. Incredibilmente, rimane pochissimo della sua produzione italiana e recentemente è stato addirittura ipotizzato che alcuni dei suoi disegni ritenuti “italiani”, come la Veduta della Ripa Grande, siano stati eseguiti “ a memoria” dopo il suo rientro nelle Fiandre. Tra le opere eseguite in Italia che purtroppo non ci sono pervenute, vi è anche la Torre di Babele dipinta su avorio, che Bruegel eseguì a due mani con Giulio Clovio, celebre miniaturista al servizio di Alessandro Farnese. Nonostante tali dispersioni, le sue composizioni documentano che egli visitò Roma, così come Napoli e Messina e, anche se non ci rimangono suoi disegni tratti dai modelli dei pittori italiani della sua epoca, le sue opere dimostrano che i grandi maestri del Cinquecento ebbero un impatto innegabile su di lui.
Lo scopo del convegno è di fare il punto sull’incontro di Bruegel con l’Italia nell’ambito di un contesto storico e culturale ampio, e alla luce degli studi più recenti. Al tempo di Bruegel, i rapporti tra Italia e Paesi Bassi furono intensi, dal punto di vista artistico, politico ed economico. Durante gran parte della vita dell’artista, i Paesi Bassi furono governati da Margherita di Parma, moglie di Ottavio Farnese, il cui consigliere fu il cardinale Granvelle, uomo politico di ampia statura e al tempo stesso grande mecenate di arte fiamminga e italiana. La prima sessione discuterà quale idea dell’Italia potesse avere Bruegel prima del suo viaggio, sulla base degli italianismi che egli poteva aver recuperato nell’opera dei suoi predecessori, o dalle incisioni di Hieronymus Cock, tratte da maestri italiani, o ancora da contatti con Italiani che vivevano nei Paesi Bassi. Una seconda sessione si concentrerà sull’itinerario del suo viaggio in Italia e sui suoi incontri con gli artisti e con il paesaggio italiani. Una terza sessione indagherà il continuo dialogo con la cultura e l’arte italiana durante il periodo successivo, in cui l’artista non smetterà di guardare ai grandi maestri, alla topografia e alla cultura della villa, prendendo anche in considerazione i nuovi problemi sorti nei rapporti con Roma, alla luce dei disordini politici nel 1563-1569. Un’ultima sessione proporrà una valutazione della recezione e della fama di Bruegel in Italia. Che cosa sappiamo circa la presenza ab antiquo di sue opere quali il Trionfo della morte, il Misantropo e la Parabola dei ciechi? Come è stata percepita la sua pittura in Italia nel corso dell’età moderna?
View of the Ripa Grande, Rome, c… Bruegel, Pieter the Elder (c.152… Crédit: Collection of the Duke of Devonshire, Chatsworth House, UK – © Devonshire Collection, Chatsworth/Reproduced by permission of Chatsworth Settlement Tru…/Bridgeman Images |