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  Canti popolari al Caffé del Poggio
 

 

Dopo il successo della presentazione delle “Fiabe toscane” di Carlo Lapucci, con l’intervento delle voci di Angela Giuntini e di Patrizia Rossi, continuano gli incontri al Caffè del Poggio (Poggio Salamartano, Fucecchio). Il prossimo giovedì, 3 luglio, alle 21,30 l’Associazione Musicale “Cantolibero” presenterà uno spettacolo musicale dal titolo “Antiche canzoni ed arie del canto popolare toscano” interpretato dal duo musicale femminile Rosalba (voce) e Giuliana (piano). Sarà un viaggio a ritroso nel tempo, segnato da canti d’amore, di lavoro, di povertà nelle varie forme di stornelli, filastrocche, ninne nanne, ballate, alterchi e altro ancora. L’ingresso è, come sempre, libero. Gli incontri sono organizzati dall’Associazione “Fucecchio riscopre” e dal Circolo MCL, con la c ollaborazione della Fondazione Montanelli Bassi e il patrocinio del Comune di Fucecchio

 

     
     
  Fondazione Montanelli Bassi
via G. di San Giorgio, 2
Casella Postale 190
50054 FUCECCHIO (Fi)
Tel e fax 0571 22627
Questo amore

 
Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gaio
E così beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l’abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora così vivo
E tutto soleggiato
È tuo
È mio
È stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l’estate
noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
Il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l’ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi tu abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.

Jacques Prévert

Anche gli uomini hanno le nausee
I futuri padri possono vivere "dal vero" i sintomi della propria compagna incinta.

Anche gli uomini hanno le nausee

In Alice:
Scegli il nome
Sai cambiare un pannolino?
Primi mesi

Lei aspetta un figlio? Anche a lui cresce il pancione. Nell’attesa di un bambino entrambi i genitori possono arrivare a provare le stesse sensazioni: nausee mattutine, crampi, mal di schiena, pancia gonfia. I ricercatori inglesi dell’Università St.Gorge di Londra hanno condotto lo studio su 282 futuri padri e hanno riconosciuto il fenomeno, noto come "sindrome della covata".

Gli esperti dicono che non sia chiaro come alcuni uomini possano avere sintomi simili alle proprie partner, ma potrebbe essere connesso al senso di ansia per la gravidanza. Gli studiosi hanno seguito “i gestanti”, uomini di età compresa tra i 19 e i 55 anni, duranti gli abituali controlli prenatali.

http://donne.alice.it/itinerari/gravidanza_uomo.html

CERCASI CASCHI BIANCHI!

Se sei una ragazza o un ragazzo tra i 18 e i 28 anni (anche se hai già assolto gli obblighi di leva), *ProgettoMondo Mlal,* impegnato da più di 40 anni nella Cooperazione Internazionale,* **con** Volontari nel mondo — FOCSIV* ti offre la possibilità di svolgere il Servizio Civile all’estero nei Paesi in Via di Sviluppo con il Progetto Caschi Bianchi.

Il Progetto Caschi Bianchi, che riveste un forte valore pedagogico, prevede l’inserimento di giovani in Progetti di Cooperazione allo Sviluppo per 1 anno, nella gestione di attività tese al superamento di
condizioni di ingiustizia, generatrici delle diverse forme di conflitto.*** *

Con *ProgettoMondo Mlal* potrai proporre la tua candidatura per

· *ARGENTINA (Buenos Aires)*

· *BRASILE (Rio de Janeiro e Recife) *

· *MAROCCO (Casablanca) *

· *PERU'(Lima) *

· *REPUBBLICA DOMINICANA (Santo Domingo)*

Le candidature dovranno pervenire presso la sede di *ProgettoMondo Mlal entro lunedì 7 luglio 2008 alle ore 14.00*.
Sul sito _www.focsiv.it_ potrai trovare tutte le informazioni necessarie per la presentazione della domand

Per info:

ProgettoMondo Mlal — Viale Palladio, 16 -37138 Verona
tel. 045 8102105
fax 045 8103181
www.progettomondomlal.org
risorseumane@mlal.org


Nadia Simeoni
Risorse Umane
tel. +39 045 8102105 – fax. +39 045 8103181
risorseumane@mlal.orgwww.progettomondomlal.org

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  Al caffé del Poggio con Carlo Lapucci
 

Primo incontro al Caffé del Poggio, giovedì 26, alle 21,30, a Fucecchio (Poggio Salamartano). Carlo Lapucci parlerà del suo libro dedicato alle fiabe toscane edito da Sarnus Polistampa. Sarà presente l’editore. Sono previste letture a cura di Angela Giuntini e interventi musicali di Patrizia Rossi, con Fabio Garibaldi alla chitarra. Gli incontri sono organizzati in collaborazione con il Circolo MCL e "Fucecchio riscopre" (patrocinio del Comune di Fucecchio).

     
     
  Fondazione Montanelli Bassi
via G. di San Giorgio, 2
Casella Postale 190
50054 FUCECCHIO (Fi)
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Paul Polansky è nato a Mason City, Iowa, la sua decisione di frequentare il college alla Madrid University, diventò l’inizio di una lunga odissea attraverso l’Europa, che lo ha portato a diventare uno degli scrittori più impegnati nella lotta per i diritti umani nell’Europa dell’est. Poeta, fotografo, operatore culturale e sociale, è diventato negli anni un personaggio importantissimo per il suo impegno a favore delle popolazioni Rom. Le sue raccolte di poesie "Living Through It Twice", "The River Killed My Brother", e "Not a refugee" descrivono le atrocità commesse da cechi, slovacchi, albanesi ed altri contro quelle popolazioni. Ha anche svolto studi accurati sui campi di concentramento nazisti nei quali venivano trucidate, insieme a quelle ebraiche, intere comunità Rom. Ha pubblicato diversi libri, realizzato esposizioni fotografiche e film video. Attualmente dirige alcuni progetti di aiuto e salvaguardia di queste popolazioni nel Kosovo. È stato ospite di Casa della poesia a "Sidaja 2002", "Il cammino delle comete" nel 2003, agli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo nel 2006.

Poesia come pane

Il pozzo

di Paul Polansky


Mi presero al mercato
dove la mia gente una volta vendeva abiti,
dove gli albanesi ora fanno contrabbando.
Quattro uomini mi gettarono nel sedile di dietro
di una Lada blu, gridando "Ve lo abbiamo detto,
niente più zingari a Pristina."

Mentre mi spingevano sul pavimento,
sentii la canna di una pistola nel mio orecchio sinistro. Era così fredda
che sobbalzai proprio mentre qualcuno premeva il grilletto.
Il sangue mi schizzò sulla faccia
dalla ferita sulla spalla.
Caddi giù, fingendo di essere morto.

Pregai la mia amata e defunta madre,
tutti gli spiriti, che quegli uomini non si accorgessero
da dove fuoriusciva il sangue.
Quando arrivammo, mi tirarono fuori
per i piedi. La testa sbatté per terra
rimbalzando su alcune pietre.

Mi gettarono a testa in giù in un pozzo.
Non toccai l’acqua.
C’erano troppi corpi.
Rimasi rannicchiato, quasi incosciente
fino a che l’odore della calce umida
mi fece riprendere i sensi.

Trattenni il fiato finché sentii
la macchina ripartire, poi mi sentii soffocare
dal fetore che mi circondava.
Con una sola mano, mi tirai su
arrampicandomi su gambe rigide
che mi fecero da scala.

La mia faccia, le mani, il mio intero corpo
bruciava per la calce. Usai dell’erba
per pulire quello che potevo,
poi camminai barcollando lungo una strada sporca
verso una lunga fila
di luci che si muovevano lentamente.

Venti minuti più tardi ero sull’autostrada
guardando i camion e le jeep color oliva,
che mi passavano accanto come se fossi un palo del telefono.
Alla fine crollai davanti a due fari.
Non so dire se l’ultimo suono che sentii
fu uno stridio o un grido.

Il giorno dopo in un ospedale militare
NATO fui interrogato per qualche minuto.
L’interprete albanese fece ridere i soldati.
A mezzogiorno stavo camminando
attraverso i boschi seguendo un sentiero per carri
che nessuno usava più,

tranne gli zingari
che fuggivano da un paese
in cui avevano vissuto
per quasi
settecento anni.

(Traduzione di Raffaella Marzano)

 

Esistenza

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Platone distinse per primo l’esistenza dall’essere, affermando che il mondo sensibile dipende ontologicamente dalle idee, ed esiste solo in relazione a quest’ultime. Le idee sono in sé e per sé, e bastano a se stesse, mentre l’esistenza ha bisogno dell’essere, ed è come un ponte sospeso tra essere e non essere. L’uomo in particolare vive drammaticamente questa condizione di sospensione in quanto individuo calato nell’esistenza. Egli avverte il richiamo del mondo iperuranio, in cui risiede la dimensione più vera dell’Essere, eterna, immutabile, e incorruttibile, ma il suo essere è inevitabilmente soggetto alla contingenza, al divenire, e alla morte.

http://it.wikipedia.org/wiki/Esistenza